Manutenzione facile e risultati duraturi: come pulire le fughe

Pulizia delle fughe: una guida

Se c’è una cosa che è meglio non imparare per esperienza diretta, questa è non sottovalutare lo stato delle fughe di pavimenti e rivestimenti.

Quello che succede tra una piastrella e l’altra, infatti, può fare la differenza tra un rivestimento sano e capace di mantenersi intatto a lungo e un disastro estetico e funzionale fatto di fughe annerite, piastrelle che si rovinano ai bordi e dannose infiltrazioni d’umidità.

La pulizia delle fughe, spesso trascurata, è fondamentale per garantire l’igiene della casa e mantenere l’estetica originaria di rivestimenti e pavimenti.

Pulizia delle fughe: perché è importante?

Le fughe tra le piastrelle sono spesso considerate un male necessario, un compromesso a cui bisogna scendere per la maggior parte dei pavimenti: fatta eccezione per il marmo, il parquet e alcuni rivestimenti sintetici, è difficile riuscire ad evitare di mantenere un certo spazio tra le piastrelle.

Le fughe infatti permettono ai materiali di contrarsi e dilatarsi senza provocare rotture e screpolature, e cosa non meno importante permettono di compensare le imperfezioni delle piastrelle, una caratteristica cruciale soprattutto quando si scelgono materiali naturali e poco lavorati.

Altro scopo non certo secondario delle fughe è quello di impedire che l’acqua e la sporcizia penetrino tra le piastrelle raggiungendo lo strato sottostante, evitando infiltrazioni e la formazione di pericolose muffe.

D’altro canto, le fughe possono diventare terreno fertile per batteri e microrganismi, soprattutto in ambienti molto umidi e poco ventilati, dove si può creare facilmente della condensa.

Perciò, a prescindere dal tipo di malta, è importante mantenere le fughe sempre in ordine e sotto controllo: la pulizia regolare è il primo alleato di fughe sane e prive di difetti.

La frequenza della pulizia, ovviamente, dipende dal tipo di ambiente e dal livello di traffico a cui è sottoposto. In ogni caso, in assenza di macchie e problemi specifici, sarebbe bene non far passare più di 1-2 mesi tra una pulizia e l’altra.

Pulire le fughe: occhio ai materiali

Oggigiorno esistono diversi tipi di fughe: la scelta di questo elemento può contribuire notevolmente all’aspetto dell’ambiente, e non sono rare fughe colorate o dall’ampiezza caratteristica.

L’evoluzione delle fughe passa ovviamente anche dall’uso di diversi materiali: alle tradizionali fughe in malta cementizia, si aggiungono oggi interventi a base di resine, epossidiche e non, che mostrano maggiore resistenza a macchie e umidità.

Le fughe epossidiche, più costose di quelle a base di cemento, sono molto dure, impermeabili e capaci di resistere ai prodotti chimici.

Trattandosi comunque di un elemento particolarmente delicato e cruciale per la tenuta del rivestimento, è bene optare in ogni caso per un prodotto specifico o, in alternativa, per un sapone neutro come Mistrall di New Chemical, adatto anche a rivestimenti delicati come marmo, pietre naturali, legno, cotto e ceramica.

La sua formulazione a base di tensioattivi di origine vegetale certificati ECOCERT e RSPO è indicata per il trattamento di fughe e piastrelle, incluse quelle in malta cementizia, che restano le più comuni.

Le fughe in cemento sono anche le più porose, motivo per cui richiedono una manutenzione più frequente. Scegliere un prodotto versatile, concentrato e a bassa schiuma come Mistrall permette di risolvere il problema delle fughe in maniera semplice ed economica: basterà dedicargli con cadenza regolare la stessa attenzione rivolta alle piastrelle, senza la necessità di usare un detergente specifico.

Come pulire le fughe molto sporche?

Le fughe, soprattutto in ambienti umidi come il bagno e la cucina, tendono ad accumulare lo sporco e possono macchiarsi piuttosto facilmente.

Muffa, calcare, ruggine e macchie di grasso sono piuttosto comuni, come anche i pericolosi annerimenti che segnalano infiltrazioni e presenza di muffe.

In questi casi è necessario procedere con una pulizia delle fughe più approfondita, che può avvalersi di prodotti specifici antimuffa tanto quanto di rimedi naturali come il limone, particolarmente efficace sui segni di ruggine.

Prima di tutto, bisogna preparare la superficie eliminando con cura lo sporco superficiale e la polvere, magari aiutandosi con una spazzola a setole dure capace di spazzare via anche lo sporco che si è insinuato più in profondità.

Dopodiché è necessario scegliere lo smacchiatore che riporterà le fughe al loro aspetto originario: una soluzione efficace e molto pratica è data da Micromax Extra di New Chemical, uno smacchiatore concentrato che può essere utilizzato anche come decerante e sgrassante in base alla diluizione.

Efficace su grassi e altri tipi di sporco, Micromax Extra è l’ideale per trattare superfici in gres-porcellanato, ceramica, pietre naturali, cemento, cotto e legno.

È sufficiente diluirlo in acqua alla concentrazione desiderata, applicarlo sulla superficie da trattare, lasciarlo agire per 5-20 minuti e risciacquare con abbondante acqua.

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