Come rinnovare un pavimento in cotto senza interventi invasivi
Quando sono molto rovinati, scoloriti e macchiati, i pavimenti in cotto non conservano niente del fascino che ha reso questo materiale così apprezzato nei secoli. A differenza di altri materiali, il cotto non migliora naturalmente con l’età. Per fare in modo che resti in buone condizioni a lungo e mostri soltanto i segni migliori del tempo, è necessario garantirgli una protezione costante contro agenti esterni come sporco e umidità: la manutenzione dei pavimenti in cotto serve esattamente a questo. Non a caso, il trattamento fondamentale di una buona manutenzione straordinaria è il passaggio di una cera protettiva.
Le due regole fondamentali per la manutenzione dei pavimenti in cotto
La manutenzione del cotto richiede mediamente più attenzione rispetto a quella necessaria per rivestimenti “a manutenzione zero” come piastrelle e gres porcellanato. Buona parte del fascino del cotto risiede nel suo aspetto caldo e autentico, una caratteristica che dipende dai colori della terracotta ma anche dalla sua porosità, che si lascia apprezzare su una superficie ruvida e naturale.
Come avviene anche per marmo e parquet, lo scotto da pagare per un pavimento naturalmente poroso è legato alla manutenzione periodica, che serve innanzitutto a proteggere le superfici da acqua e sostanze oleose che possono penetrare in profondità e macchiarle in maniera irreversibile.
Nel caso del cotto i problemi principali sono legati all’umidità di risalita, che su questo materiale è anche particolarmente evidente, e alla scarsa manutenzione: un pavimento in terracotta privo di protezione idrorepellente è infatti inevitabilmente esposto all’azione degli agenti esterni, perciò nel tempo può presentare macchie e incrostazioni varie. Nei casi peggiori, soprattutto sui rivestimenti esterni, possono comparire muffe, efflorescenze e un degrado superficiale in grado di compromettere l’aspetto e le caratteristiche funzionali del cotto.
La manutenzione del cotto, comunque, non richiede particolari strategie. Ci sono soltanto due regole fondamentali da seguire:
- Utilizzare un detergente neutro delicato per la pulizia ordinaria;
- Rinnovare il trattamento protettivo a cadenza regolare.
Attenersi scrupolosamente a questi capisaldi è assolutamente sufficiente per avere un pavimento sano, resistente alle macchie e facile da pulire. Se però si ha a che fare con un cotto già rovinato, o molto sporco, servirà un trattamento in grado di ripristinare il colore e l’aspetto originari delle superfici.
Come ravvivare il cotto rovinato: il lavaggio profondo
La risposta a questa domanda dipende, chiaramente, dalle condizioni del pavimento. Un cotto macchiato, che ha subito allagamenti o che non viene pulito da anni avrà bisogno di un intervento più deciso, che potrebbe anche richiedere il supporto di un professionista dotato di monospazzola e lucidatrice. Un pavimento che presenta sporco ostinato o una finitura degradata, però, potrebbe essere affrontato con successo anche senza l’aiuto di strumenti o competenze particolari.
La prima cosa da capire è se il pavimento ha bisogno di un lavaggio profondo, che può servire per rimuovere le macchie, i depositi di salnitro o i residui dei trattamenti precedenti. In caso di pavimenti gravemente danneggiati è consigliabile rivolgersi a un professionista, che procederà con un lavaggio completo che può prevedere diverse fasi. Il più delle volte consiste in un primo passaggio con un decerante alcalino e un successivo lavaggio con detergente acido, seguito un ultimo passaggio con detergente neutro.
Se il pavimento non presenta macchie troppo estese o gravi difetti superficiali, si può procedere anche in autonomia: per il lavaggio si può utilizzare un prodotto decerante e sgrassante da passare come un detergente qualunque, eventualmente aiutandosi con un tampone abrasivo nei punti più rovinati, e risciacquare con cura.
In ogni caso, dopo aver lavato accuratamente il pavimento si può passare al trattamento fondamentale per ravvivare il cotto: la stesura di oli e cere protettive.
Ravvivare il cotto con cere e oli protettivi
Che il cotto sia o meno rovinato, bisognerà comunque proteggerlo dalle macchie e dagli effetti dell’umidità. Il trattamento protettivo, però, può avere anche una funzione estetica: esistono infatti cere con effetto neutro, lucido, satinato e addirittura tonalizzante, da usare su pavimenti che appaiono particolarmente spenti e scoloriti.
Il trattamento protettivo del cotto può prevedere operazioni leggermente diverse in base al tipo di prodotti utilizzati: esistono impregnanti che richiedono monospazzola e cera di finitura specifica e prodotti che permettono con un solo trattamento di rinnovare e proteggere il pavimento conferendogli una finitura cerosa e naturale.
I procedimenti più laboriosi prevedono il passaggio di un trattamento impregnante di fondo e di una cera di finitura, che ha lo scopo di saturare la superficie rendendola più liscia, seguita da un’ultima protezione, antiusura e antimacchia, da rinnovare ogni anno.
Nella maggior parte dei casi, però, non è necessario affrontare tutti questi passaggi. Abbiamo essenzialmente due opzioni: passare il trattamento impregnante e poi la cera di finitura antimacchia con l’effetto estetico desiderato, oppure scegliere una cera protettiva che faccia allo stesso tempo da idrorepellente e finitura. Tra queste, oggi, esistono anche cere che non necessitano di lucidatura, che consentono una manutenzione ancora più facile e veloce.
In ogni caso, cere e oli sono soggetti all’azione degradante del calpestio e degli agenti atmosferici, motivo per cui la manutenzione straordinaria del cotto va ripetuta con regolarità, ogni anno o con la periodicità indicata dal produttore.
Come ravvivare il cotto in modo naturale
I trattamenti tradizionali, soprattutto quelli richiesti quando serve un intervento deciso, possono contenere sostanze non del tutto naturali, e in alcuni casi anche potenzialmente pericolose per la salute. Solventi e impregnanti sono storicamente legati a una chimica aggressiva, oggi però è possibile optare per soluzioni a base acquosa che non emettono sostanze nocive né durante né dopo il trattamento.
Esistono anche soluzioni completamente naturali e altrettanto efficaci, come quelle a base di emulsioni resino cerose, cere pregiate e propoli, che sfruttano le proprietà note da secoli di queste sostanze e le potenziano grazie alle competenze acquisite in decenni di ricerca.
Oli e cere naturali sono il rimedio per eccellenza quando si tratta di ripristinare l’aspetto originale del cotto: mentre gli oli penetrano in profondità e hanno un’azione tonalizzante e ravvivante, le cere vengono usate per “chiudere” il trattamento e conferire alle superfici un aspetto curato, più o meno lucido. Anche in questo caso si può optare per prodotti che svolgano entrambe le funzioni, facili da applicare e che non richiedono lucidatura.