Come impermeabilizzare il cemento e il microcemento

Come proteggere resina e cemento per un minimalismo impeccabile

Da quando il nudo cemento è tornato di moda, resine epossidiche e microcemento sono diventate soluzioni sempre più diffuse per il rivestimento di vecchie e nuove superfici. Il successo di questi materiali si spiega da solo: oltre a essere molto versatili (permettono di ottenere pressoché qualunque resa estetica), i pavimenti in resina sono resistenti all’acqua e all’usura e non richiedono una manutenzione minima. Resine epossidiche e cementizie, inoltre, permettono di realizzare qualcosa che è impossibile da ottenere con gli altri materiali da rivestimento: creare superfici continue, senza fughe.

Cemento, resina cementizia e resine epossidiche: caratteristiche e differenze

Il calcestruzzo, utilizzato da decenni per le grandi pavimentazioni industriali, non è più l’unica opzione per ambienti contemporanei dallo stile industrial e minimale. Negli anni, anzi, il cemento tradizionale è stato ampiamente sostituito da resine e microcemento, materiali che permettono di ottenere superfici continue, cioè senza fughe, resistenti e di facile gestione.

Le resine epossidiche, introdotte in edilizia a partire dagli anni Settanta, sono ancora oggi una delle soluzioni di punta per il rivestimento dei pavimenti in contesti industriali e commerciali. In epoca più recente, grazie alla sempre maggiore richiesta di superfici resistenti e senza fughe, le resine hanno iniziato a trovare spazio anche all’interno di abitazioni dallo stile essenziale e contemporaneo.

L’aspetto liscio della resina, però, non è l’ideale per tutti gli ambienti. Così ha iniziato ad affermarsi un nuovo materiale, che unisce l’aspetto materico del cemento e le caratteristiche funzionali delle resine: la resina cementizia, o microcemento, un composto ottenuto dalla miscela di malte cementizie e polimeri liquidi che donano flessibilità al materiale – superando uno dei grossi limiti del cemento tradizionale.

Esattamente come le resine, il microcemento permette di ottenere superfici continue, impermeabili e resistenti praticamente a tutto. Come la resina epossidica, inoltre, la resina cementizia può essere utilizzata per il rivestimento di pavimenti (e superfici verticali) già esistenti, offrendo un’alternativa pratica ed elegante alle resine autolivellanti derivate dal petrolio.

A differenza delle resine epossidiche, il microcemento non tende a ingiallire o cambiare colore nel tempo, ed è resistente all’acqua e all’umidità – caratteristica che lo rende adatto per il rivestimento di ambienti umidi come bagno e cucina e delle superfici esterne.

Come proteggere il pavimento in resina cementizia (o microcemento)

Ideato negli Stati Uniti degli anni Cinquanta per trasformare velocemente gli interni di vecchi edifici industriali in eleganti loft, il microcemento si caratterizza per uno spessore minimo, di pochi millimetri. Ciò non significa che sia un materiale delicato o difficile da gestire: una volta scongiurato il pericolo di crepe (con l’installazione di una rete in fibra di vetro durante la posa), il microcemento permette di ottenere superfici resistenti all’umidità e all’usura che richiedono una manutenzione davvero minima.

Nelle sue formulazioni più evolute il microcemento può essere anche impermeabile, ma non bisogna dimenticare che si tratta di un materiale che contiene inerti e polvere cementizia, e che quindi in una certa misura è soggetto all’assorbimento di macchie e sporco. Perciò, in generale, è sempre consigliabile trattare queste superfici con una cera protettiva antimacchia specifica per cemento.

Quando si ha a che fare con una resina cementizia più porosa, per esempio perché non sigillata, è bene prevedere un trattamento impermeabilizzante completo, che in sostanze è lo stesso che si riserverebbe a un pavimento in calcestruzzo.

Come impermeabilizzare il cemento?

Quando si deve impermeabilizzare il cemento, bisogna innanzitutto chiedersi quanto stress dovrà sopportare: una pavimentazione esterna esposta alle intemperie o il rivestimento di una doccia avranno certamente bisogno di maggiore protezione rispetto a una parete decorativa.

Nei contesti più impegnativi è quindi bene prevedere un trattamento idro-oleorepellente di fondo, in grado di proteggere le superfici da umidità, oli e agenti atmosferici senza alterare la traspirabilità dei materiali. Una volta creata questa barriera invisibile contro acqua e sporco, sarà sufficiente passare, circa una volta l’anno, una cera di finitura che rinforzi il trattamento sottostante e riporti alla luce le tonalità naturali dei rivestimenti.

Quello stesso trattamento che per il cemento grezzo è un passaggio obbligato, può essere applicato al microcemento per proteggere le superfici dalle infiltrazioni e dallo sporco. Impermeabilizzare il cemento resina serve anche a evitare che la superficie più esterna di pavimenti e rivestimenti subisca gli effetti dell’abrasione, un fenomeno a cui questo materiale è piuttosto sensibile.

Quello dello “spolvero” è un problema molto comune nelle superfici in materiale cementizio, soprattutto quando queste si trovano in aree soggette a particolare usura o che vengono pulite utilizzando detergenti troppo aggressivi. In questi casi, dopo aver applicato l’impregnante di fondo è bene passare un protettivo antispolvero specifico per superfici in cemento. Così facendo, pavimenti e rivestimenti in resina e cemento saranno capaci di resistere praticamente a tutto. L’importante è fare molta attenzione con le sostanze acide e gli agenti chimici aggressivi, che potrebbero attaccare gli stessi trattamenti protettivi.

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LA CHIMICA È VITA. TUTTO QUELLO CHE CI CIRCONDA È FATTO DI CHIMICA.

Tutto quello che ci circonda è retto dalle leggi della chimica. Basti pensare all’elemento che più interpreta la vita: l’acqua! Quella semplice formula chimica: H2O, due atomi di idrogeno e uno di ossigeno legati da dinamiche chimiche che generano vita! Un elemento semplice e complesso allo stesso modo

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