La manutenzione ecologica dei pavimenti in marmo
Nonostante la sua estrazione abbia ancora un impatto ambientale notevole, il marmo è considerato un materiale ecologico in quanto naturale e molto durevole. Essendo un ottimo isolante termico, inoltre, può ridurre il fabbisogno energetico per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti, contribuendo all’abbattimento di consumi ed emissioni. Si tratta comunque di una risorsa non rinnovabile, che nella maggior parte dei casi proviene da una cava a cielo aperto responsabile della produzione di un’enorme quantità di scarti che inquinano acque e suolo.
La scelta del marmo è più ecologica di altre, ma non è certo la più sostenibile. Perciò, per “giustificare” il lusso di uno splendido pavimento in marmo lucido, può essere sensato optare per una manutenzione ecologica che ne abbatta l’impronta nel tempo. E, ovviamente, lo faccia durare il più a lungo possibile.
Pulizia del marmo ecologica: le buone abitudini che fanno la differenza
La prima regola per fare in modo che i pavimenti in marmo durino nel tempo è evitare che vengano a contatto con le sostanze che possono rovinarlo. Sostanze acide come aceto, olio o pomodoro, saponi, profumi, anticalcare, detergenti e sgrassatori troppo aggressivi possono deteriorare la superficie del marmo in poche ore.
Oltre a ciò, anche i residui di detersivo o l’eccesso di cera lucidante possono accumularsi nelle naturali porosità del marmo finendo col danneggiarlo. E anche della semplicissima acqua, soprattutto se molto calcarea, può diventare una nemica esistenziale per le superfici: piani di lavoro e rivestimenti in marmo tendono a non tollerare l’acqua a lungo, perciò è importante non lasciarla evaporare una volta entrata in contatto con la pietra.
I punti deboli del marmo sono essenzialmente tre: è poroso, è molto sensibile alle sostanze chimiche ed è facile da graffiare. Perciò, per evitare di rovinarlo, è necessario seguire alcune regole imprescindibili:
- Eliminare polvere e detriti che possono graffiare le superfici;
- Usare un detergente neutro che rispetti il pH naturale del marmo;
- Evitare spugne o spazzole abrasive;
- Non usare mai anticalcare, sgrassatori e sostanze chimiche acide;
- Usare acqua tiepida, mai bollente.
Parlando di approccio ecologico alla pulizia del marmo, le buone abitudini che possono avere un impatto più deciso sono la riduzione del consumo d’acqua (che si può ottenere, tra le altre cose, scegliendo un detersivo che non richiede risciacquo) e l’uso di prodotti formulati con materie prime e tensioattivi di origine vegetale, possibilmente certificati Ecocert o Ecolabel EU.
Perché il marmo si opacizza?
Uno dei problemi più comuni, tra quelli che rischiano di accorciare la vita di un rivestimento in marmo, è l’opacizzazione. Oltre a degradare esteticamente le superfici, questo fenomeno può rovinare seriamente la pietra naturale. Nella maggior parte dei casi, infatti, quando il marmo si opacizza è perché la sua superficie viene corrosa.
Tra le principali cause dell’opacizzazione del marmo troviamo:
- Graffi e usura: calpestio e movimenti vari possono creare piccolissimi graffi sulla superficie, che riflettendo la luce in maniera diversa fanno apparire il marmo opaco;
- Detergenti e sostanze chimiche: acido citrico, sostanze alcaline, alimenti e saponi possono corrodere il marmo;
- Acqua e umidità: in questo caso l’opacizzazione è dovuta a depositi di calcare sulla superficie, un problema molto meno serio ma comunque non semplicissimo da risolvere, visto che non si possono usare strumenti o sostanze abrasivi;
- Agenti atmosferici;
- Scarsa manutenzione: lasciare che sporco e detriti si accumulino sul pavimento significa esporlo a un’enorme quantità di piccolissimi graffi, con l’esito di cui sopra.
Il marmo opacizzato, dicevamo, non è soltanto meno gradevole alla vista. Una superficie corrosa, infatti, lo espone ancora di più agli agenti esterni che ne provocano il degrado, generando un circolo vizioso che andrebbe interrotto il prima possibile.
Come lucidare il marmo opacizzato?
L’opacizzazione del marmo può nascondere un danneggiamento più o meno grave: una superficie usurata che presenta graffi dovuti all’usura o piccole incrostazioni di calcare è molto diversa da una corrosa da sostanze acide o da un rivestimento che è stato sottoposto a mesi di acqua stagnante. Perciò non esiste un solo metodo per lucidare il marmo opacizzato.
Per difetti molto lievi, come una leggera usura o l’alone di un’asciugatura sommaria, può essere sufficiente il classico panno di lana passato sulla superficie pulita e asciutta (andrà bene anche un vecchio maglione). Si può usare anche un panno leggermente inumidito, purché ci si ricordi di asciugare bene la superficie.
Per aloni più resistenti, sarà necessario aiutarsi con un detergente neutro delicato, o con una piccola quantità di sapone di Marsiglia. Il procedimento è sempre lo stesso: panno morbido appena inumidito e olio di gomito in genere sono più che sufficienti per lucidare il marmo opacizzato da saponi, profumi e prodotti per la cura personale.
Se sono presenti macchie o residui di vecchi trattamenti, i procedimenti indicati sopra potrebbero non sortire l’effetto sperato. In quel caso è consigliabile procedere con una pulizia più profonda, che includa un trattamento decerante, e passare alla lucidatura soltanto dopo aver eliminato lo sporco. Se lo scopo è quello di avere un marmo non solo brillante ma anche capace di durare nel tempo, allora bisogna intervenire alla radice del problema, proteggendo le superfici dagli agenti esterni che le avevano rovinate e che potrebbero danneggiarle in futuro.
Manutenzione ecologica del marmo: come proteggere i pavimenti
Per proteggere rivestimenti, piani di lavoro e pavimenti in marmo è necessario contrastare la sua naturale porosità, la caratteristica che lo porta ad accumulare sporco e assorbire liquidi. Questo può essere fatto essenzialmente in due modi: impregnando la pietra con un prodotto che penetri in profondità nel materiale, oppure creando un sottile strato protettivo che riempie i micrograffi superficiali e agisce da barriera contro sporco, polvere, agenti atmosferici e usura quotidiana.
Oli e cere naturali sono certamente le soluzioni più ecologiche per rispondere a quest’esigenza: mentre gli oli vegetali sono alla base degli impregnanti idro-oleorepellenti destinati al trattamento di fondo, le cere pregiate rappresentano la finitura più classica per il marmo, e spesso sono più che sufficienti per la protezione delle superfici delicate.
Non tutti i rivestimenti in marmo richiedono infatti un’impregnazione profonda: oggi esistono cere che vanno ben oltre la semplice finitura, e che permettono di proteggere la pietra da macchie e aloni in un unico passaggio, da ripetere all’incirca una volta l’anno.