Il panno per la pulizia è uno dei pochissimi elementi da cui dipendono efficacia e rapidità delle pulizie domestiche. Questo strumento fondamentale, spesso sottovalutato, va scelto con cura, in base all’uso che se ne deve fare.
Un panno in microfibra perfetto per spolverare e lucidare il piano in acciaio inox non è assolutamente la migliore soluzione per un pavimento ruvido o per un rivestimento particolarmente poroso. D’altro canto, il vecchio panno in cotone resta l’ideale per il lavaggio dei pavimenti ma non assicura le stesse performance delle fibre sintetiche su superfici lucide e molto delicate come quelle in vetro e marmo.
Come scegliere il panno per pulire?
Il panno per le pulizie: un oggetto semplice, quasi scontato, a cui però chiediamo molto. Dev’essere morbido, facile da usare e assorbente al punto giusto, non deve lasciare aloni e pelucchi. Inoltre, deve essere lavabile in lavatrice e non deve assorbire cattivi odori. E se vogliamo aggiungere una certa sensibilità ecologica alla questione, sarebbe meglio che fosse anche durevole e biodegradabile.
Riassumendo, quando dobbiamo scegliere un panno, consideriamo principalmente questi aspetti:
- Capacità assorbente: un buon panno deve trattenere liquidi ed evitare di saturarsi troppo rapidamente;
- Morbidezza e gradevolezza d’uso: anche se sembra un aspetto secondario, la morbidezza del panno influisce sulla facilità d’uso e sulla capacità di penetrare in angoli molto stretti;
- Rimozione degli aloni: che si tratti di piani in acciaio, specchi o vetri, l’assenza di aloni è una delle caratteristiche fondamentali di una pulizia soddisfacente;
- Pulizia della polvere: l’uso del panno asciutto per spolverare è imprescindibile. Perciò un buon panno dev’essere in grado di catturare efficacemente la polvere;
- Rilascio di pelucchi: soprattutto se parliamo di pulizia di vetri, specchi e metallo, è essenziale che il panno non lasci residui di fibre sulle superfici;
- Non abrasività: superfici delicate come vetri, schermi e acciaio inox richiedono un panno che non lasci graffi;
- Durevolezza: il panno ideale è quello che può essere utilizzato centinaia di volte senza rovinarsi e perdere di efficacia;
- Lavabilità: il panno ideale dovrebbe anche potersi lavare in lavatrice, possibilmente ad alte temperature.
Come è facile intuire da quest’elenco, non esiste un panno giusto per tutte le pulizie: ogni superficie ha le sue esigenze, e gli strumenti utilizzati per la pulizia non possono che rispecchiare queste fondamentali differenze. Di certo, le soluzioni che vanno per la maggiore (e per dei buoni motivi) restano due: il panno in microfibra e il caro vecchio panno in cotone.
Panno in microfibra: è davvero il migliore?
Il panno in microfibra è ormai un alleato immancabile delle pulizie domestiche. Morbidi e assorbenti al punto giusto, i panni in microfibra sono subito risultati molto efficaci nel rimuovere lo sporco, anche senza l’uso di detergenti, e hanno dimostrato di essere molto più durevoli dei tradizionali panni in cotone.
Oggi il panno in microfibra di poliestere e poliammide è tra i più diffusi, ma ci sono anche panni in microfibre acriliche o di nylon. La caratteristica principale risiede appunto nelle microfibre, che sono circa 100 volte più sottil di un capello umano (e tre volte più sottili delle fibre di cotone). Ciò permette di creare una superficie di contatto particolarmente estesa e molto delicata sui materiali, capace tra l’altro di spingersi negli angoli più difficili da raggiungere.
Un panno in microfibra può assorbire fino a 7 volte il suo peso in liquidi, perciò permette di asciugare le superfici lisce senza lasciare aloni o residui di alcun tipo. Ma la caratteristica che ne ha segnato il successo è un’altra: oltre ad avere un ottimo potere sgrassante, la microfibra intrappola lo sporco e cattura attivamente la polvere grazie alla sua azione elettrostatica. Il tutto senza bisogno di usare detergenti.
Un altro pregio indiscutibile della microfibra è nella durevolezza: un panno in poliestere può essere usato centinaia di volte prima di perdere la sua efficacia, e basta lavarlo in lavatrice per farlo tornare come nuovo.
Il panno in microfibra, quindi, è un’opzione tutto sommato sostenibile, soprattutto in ragione della sua estrema durabilità e del fatto che permette di evitare detergenti chimici. Non va dimenticato, però, che si tratta di fibre sintetiche che rilasciano microplastiche nell’ambiente durante l’uso e il lavaggio e che sono praticamente impossibili da riciclare.
Superfici delicate: quando scegliere il panno in cotone
Nonostante l’enorme successo della microfibra, il panno in cotone resta tra i più utilizzati per le pulizie di casa. Molto resistente e decisamente più assorbente delle fibre sintetiche, il cotone è la scelta ideale per lo sporco più ostinato (come olio e grasso) e quando si devono utilizzare prodotti aggressivi come la candeggina, che possono rovinare la microfibra.
Il cotone può essere lavato e sterilizzato a temperature molto alte (superiori ai 90°C), perciò è il materiale più indicato quando si tratta di pulire superfici e attrezzi molto sporchi o che richiedono un’igienizzazione profonda.
Un altro uso tipico del panno in cotone riguarda il lavaggio dei pavimenti, soprattutto quando necessita di risciacquo: la sua capacità di assorbire e trattenere i liquidi lo rende infatti perfetto per rilasciare l’acqua in maniera uniforme e controllata su tutta la superficie. Le fibre più spesse, inoltre, sono molto efficaci per rimuovere lo sporco ostinato tramite azione meccanica.
I panni in cotone durano mediamente molto meno di quelli in microfibra, soprattutto se lavati ad alte temperature con una certa frequenza. La durevolezza, quindi, non è il loro maggiore pregio. Si tratta comunque di un materiale decisamente più sostenibile della microfibra, soprattutto se consideriamo che possiamo scegliere panni realizzati con tessuti riciclati o utilizzare vecchi indumenti e lenzuola di cotone.
Miglior panno per la pulizia delle superfici delicate: cotone o microfibra?
La scelta tra cotone e microfibra non è sempre così semplice: come abbiamo visto dipende soprattutto dal materiale, poiché questo determina fattori determinanti come la quantità d’acqua da utilizzare, la delicatezza del panno, la necessità di non lasciare aloni e pelucchi.
Il cotone assorbe più liquidi rispetto alla microfibra: ciò significa che è più difficile da risciacquare e più lento ad asciugare. Quando si tratta di pulire superfici che temono l’umidità come legno e marmo, quindi, le fibre sintetiche sono generalmente la scelta migliore. Così come nel caso delle superfici particolarmente lisce che richiedono una pulizia senza aloni e un’asciugatura rapida.
D’altro canto, superfici delicate particolarmente porose o ruvide, come il cemento o il gres non lucido, potrebbero strappare le delicate microfibre sintetiche, riducendo notevolmente la capacità assorbente e pulente del panno e rilasciando una gran quantità di microplastiche.
Il cotone, in sostanza, è davvero irrinunciabile soltanto nella pulizia dello sporco ostinato e per il lavaggio di alcuni tipi di pavimenti. Per il resto, la microfibra appare una scelta migliore sotto diversi punti di vista, che vanno dall’efficacia pulente alla praticità d’uso.
L’alternativa sostenibile alla microfibra: i panni in cotone e cellulosa
Da qualche anno ha preso a diffondersi anche in Italia un’alternativa completamente ecologica alla microfibra che permette di superare le limitazioni del cotone senza avere l’impatto ambientale delle fibre sintetiche. Le pezze svedesi, o spugne svedesi, sono un incrocio tra un panno e una spugna, e sono composti al 100% da materiali naturali, ovvero polpa di cellulosa e cotone di scarto, sono compostabili e completamente biodegradabili.
Questi panni sono purtroppo piuttosto inefficaci sullo sporco ostinato e in alcuni casi possono trattenere e rilasciare troppa acqua sulle superfici, cosa che non li rende ideali per legno e altri materiali molto porosi. Decisamente più costose dei panni tradizionali, le pezze svedesi sono infatti molto più assorbenti della microfibra. Nonostante ciò, soprattutto nelle declinazioni più moderne, non lasciano aloni e asciugano particolarmente in fretta. Sono inoltre lavabili in lavatrice e in lavastoviglie per centinaia di volta (senza rilasciare microplastiche nell’ambiente).