Cotto, gres, ceramica: rinnovare i pavimenti con la pulizia profonda
Con l’andare degli anni, i pavimenti tendono a perdere il loro aspetto originario: le piastrelle in ceramica si fanno opache e giallastre, il klinker e il cotto possono annerire e le piastrelle iniziare a mostrare macchie e aloni in superficie.
Quando un pavimento invecchia, però, non è sempre necessario pianificare grandi opere di restauro. Molto spesso, una pulizia profonda eseguita nel modo corretto è sufficiente a riportare le superfici alla loro bellezza originale.
Questo è vero in particolare per i pavimenti trattati in precedenza con cere e prodotti idrorepellenti e lucidanti, che nel tempo tendono ad accumularsi in superficie creando sgradevoli patine che opacizzano o anneriscono i materiali.
Cotto, gres, klinker e ceramica: perché si rovinano?
I pavimenti sono naturalmente soggetti a un certo grado d’usura, dato dal calpestio e dal fisiologico invecchiamento delle superfici.
L’effetto che si può avere negli anni dipende strettamente dal tipo di materiale utilizzato per le pavimentazioni: se il cotto tende ad annerire e macchiarsi, il klinker esterno può vedere la formazione di muschi e alghe, mentre gres e piastrelle in ceramica si opacizzano, in alcuni casi mostrando macchie e patine giallastre.
Oltre a ciò, va considerato un altro fattore spesso sottovalutato: i pavimenti resi lucidi o idrorepellenti con un trattamento protettivo a base cerosa, prima o poi mostreranno i segni dei vecchi strati che si sono andati accumulando sulle superfici.
Questo fenomeno è particolarmente evidente nei pavimenti in cotto, che col tempo anneriscono e diventano più esposti a macchie e umidità, ma anche le piastrelle in ceramica e gres porcellanato possono mostrare un problema simile, se sono state precedentemente trattate con cere e prodotti lucidanti.
Questi trattamenti svolgono la fondamentale funzione di proteggere i pavimenti dagli effetti del calpestio, donando al contempo un aspetto lucido e brillante ai rivestimenti della casa, ma negli anni possono trasformarsi in uno dei fattori che offuscano la bellezza originaria dei materiali.
Come cambiano cere e lucidanti negli anni
I trattamenti che proteggono le superfici di pavimenti e rivestimenti dall’umidità e dalle macchie sono un alleato fondamentale per una casa sempre perfetta, soprattutto quando si scelgono materiali come il cotto o il legno.
Altri materiali naturali come klinker e pietre, molto apprezzati sia in interno che per giardini e piscine, hanno esigenze diverse: devono infatti essere protetti dall’umidità, ma anche dall’azione di polvere e smog che si accumulano sulla loro superficie e dalla possibile formazione di muschi e alghe.
L’utilizzo di protettivi a base cerosa non si limita ai materiali citati: esistono infatti prodotti appositamente studiati per mantenere intatta la bellezza di piastrelle in ceramica e gres porcellanato, e anche questi invecchiano.
La scelta del giusto trattamento, ovviamente, dipende dalle caratteristiche del materiale: le cere, per esempio, sono la soluzione perfetta per le piastrelle in ceramica lucida ma non per un gres opaco o molto poroso, che tenderà ad accumulare residui e sporcizia.
I diversi materiali reagiranno in base alle loro caratteristiche: se il cotto assorbirà buona parte del trattamento, quello che applicheremo su gres e ceramica resterà in superficie e verrà gradualmente consumato in seguito al normale utilizzo delle superfici.
I residui dei diversi strati protettivi applicati, in ogni caso, resteranno visibili sulla superficie: nel cotto assumono l’aspetto di una patina scura che tende ad assorbire unto e sporco, sulle piastrelle lucide possono provocare la comparsa di aloni opachi e di un ingiallimento generalizzato, che sottrae lucentezza ai rivestimenti della casa. Perciò, prima di passare un nuovo strato di cera, è sempre consigliabile eliminare i residui dei trattamenti precedenti.
Rinnovare i pavimenti con la pulizia profonda
Se l’idea è quella di rinnovare le superfici in cotto, gres o ceramica, il primo tentativo da fare è sicuramente quello della pulizia profonda, che molto spesso è sufficiente a restituire l’antica bellezza ai pavimenti trattati.
La prima cosa da fare, in questo caso, è pulire accuratamente la superficie da trattare con il detergente abituale, dopodiché si può passare al vero e proprio decerante, che permette di rimuovere i vecchi strati di olio, cere o resine.
DECERWAX di New Chemical nasce proprio a questo scopo: la sua formulazione agisce rapidamente su ogni tipo di superficie, asportando tutti i depositi di grasso e riportando i materiali al loro aspetto (e colore) originale.
Una volta completata la deceratura, è consigliato eseguire un lavaggio acido in grado di eliminare i restanti residui oleosi e calcarei e disincrostare le fughe. P-300/AD di New Chemical, disincrostante e derugginante studiato per la rimozione di ruggine e residui di calce, è la risposta ideale a quest’esigenza.
Può essere utilizzato su cotto, terrecotte, ceramica, gres porcellanato, klinker e granito ed è molto semplice da usare: basta diluirlo in acqua nella giusta proporzione, distribuirlo sulla superficie e lasciarlo in posa per pochi minuti, tenendo a mente che la sua azione disincrostante dipende dal tempo di contatto.
Concluse le operazioni di pulizia, avremo di fronte un pavimento come nuovo, ma completamente esposto agli agenti esterni: per completare l’opera di rinnovamento, quindi, dovremmo procedere con l’applicazione di un nuovo trattamento protettivo e della finitura desiderata.