I detergenti professionali sono molto diversi da quelli generici: innanzitutto, presentano un’alta concentrazione di principi attivi, inclusi additivi specifici come solventi ed enzimi. Sono poi caratterizzati da pH estremi, molto acidi o alcalini, cosa che li rende molto efficaci contro alcuni tipi di sporco ma pressoché inutili per altri.
Perciò vanno utilizzati seguendo scrupolosamente le indicazioni del produttore, soprattutto per quanto riguarda i dosaggi e l’uso di dispositivi di protezione. Esistono però delle soluzioni ecologiche che, oltre ad avere un ridotto impatto ambientale, sono anche molto più sicure per gli operatori, in quanto non contengono sostanze tossiche o irritanti e non emettono vapori nocivi.
Come funzionano i detergenti professionali?
Un detergente professionale (o industriale) è un prodotto chimico ad alte prestazioni formulato specificamente per contesti industriali e commerciali e per le pulizie specializzate. Questi prodotti, generalmente accessibili a tutti, sono progettati per garantire efficacia, rapidità d’azione e il rispetto di rigorosi standard igienici e di sicurezza.
A differenza di quello che potremmo pensare, i detergenti professionali sono molto diversi da quelli che possiamo trovare sugli scaffali dei supermercati. La loro azione, infatti, si basa su tre elementi principali:
- pH estremo: a differenza dei detersivi domestici, quelli per uso professionale agiscono in modo mirato modificando il pH della soluzione per attaccare lo sporco in maniera efficace. I detersivi alcalini (con pH 10-14), per esempio, sono utilizzati per scomporre le molecole di grassi, oli e composti proteici, come resti di cibo. Quelli acidi, invece, ono particolarmente adatti a sciogliere i depositi di calcare, perciò sono spesso usati per l’igienizzazione dei bagni e per le pulizie post-cantiere;
- Tensioattivi specializzati: le miscele di tensioattivi presenti nei detergenti industriali sono molto più complesse, specifiche e concentrate, tanto che l’uso di questi prodotti richiede il ricorso a guanti e altri dispositivi di protezione individuale;
- Additivi potenziati: oltre a ciò, i detergenti specifici contengono diversi coadiuvanti chimici, come i solventi (che possono eliminare inchiostri e cere), gli agenti sequestranti (che catturano gli ioni di calcio e magnesio presenti nell’acqua dura sostenendo l’azione dei tensioattivi) e gli enzimi, usati soprattutto nelle formulazioni ecologiche e destinate alla rimozione di sostanze organiche come grassi e amidi.
Da queste poche informazioni si capisce bene che i detergenti professionali non possano essere usati con la stessa leggerezza con cui utilizziamo sgrassatori, detersivi per il bucato e altri prodotti d’uso quotidiano. Di fronte a prodotti estremamente concentrati, infatti, elementi come il corretto dosaggio e l’uso di DPI sono fondamentali.
Le differenze tra detergenti professionali e generici (o domestici)
Alla base di ogni detergente, professionale o generico che sia, ci sono i tensioattivi, molecole che catturano lo sporco e permettono di lavarlo via con l’acqua, evitando che si ridepositi sulle superfici. Questa caratteristica comune, però, non deve indurci a generalizzare: esistono detergenti multi-uso adatti per decine di superfici delicate come esistono prodotti estremamente specifici come gli sgrassatori per forni industriali, che riescono a sciogliere addirittura il grasso carbonizzato.
Tra detersivi professionali e domestici, in particolare, ci sono delle differenze sostanziali:
- Concentrazione: i prodotti per uso professionale contengono una percentuale molto alta di principi attivi. Vengono spesso venduti in confezioni di grande formato, ma devono essere quasi sempre diluiti in acqua seguendo le specifiche indicazioni del produttore. Nei detersivi da supermercato, la maggior parte del flacone è acqua e profumo;
- Potenza: oltre a contenere più tensioattivi, i detergenti professionali presentano anche un pH estremo, che li rende estremamente efficaci contro alcuni tipi di sporco. Un detergente alcalino (pH 14), per esempio, è potentissimo contro i grassi ma inefficace contro il calcare; un detersivo acido (pH 1), al contrario, può essere addirittura dannoso se utilizzato per la rimozione di macchie di olio e grasso;
- Specificità: i detergenti professionali sfruttano particolari mix di additivi chimici che li rendono ancora più specifici, come solventi, enzimi e agenti ossidanti usati per sbiancare e disinfettare;
- Sicurezza: l’uso di alcuni detergenti industriali prevede che il personale sia appositamente formato. Molti di questi prodotti, inoltre, sono formulati in modo da rispettare standard rigorosi come l’HACCP o le normative sanitarie.
Per riassumere, mentre un detergente generico si affida prevalentemente a uno o due tipo di tensioattivi, profumati e molto diluiti, i detersivi professionali possono contenere 5-7 classi di additivi altamente concentrati – sono quindi formulazioni molto più complesse, che devono essere usate seguendo scrupolosamente le indicazioni.
Come scegliere un detergente professionale ecologico
Oggi esistono diverse opzioni ecologiche anche tra i detergenti professionali. Le soluzioni a basso impatto ambientale stanno diventando uno standard richiesto in molti settori, poiché oltre ai benefici ambientali offrono anche una maggiore sicurezza per gli operatori, che sono meno soggetti a irritazioni cutanee e delle vie respiratorie.
Le caratteristiche fondamentali di un detergente professionale ecologico sono:
- Uso di materie prime rinnovabili: questi prodotti sono formulati con tensioattivi derivati da fonti vegetali rinnovabili, come l’olio di palma;
- Biodegradabilità: la loro formula garantisce una biodegradabilità rapida e completa (spesso superiore al 90% in pochi giorni), riducendo l’impatto sugli ecosistemi acquatici;
- Assenza di sostanze nocive: sono privi di sostanze considerate inquinanti o irritanti, come coloranti artificiali e sbiancanti ottici;
- Certificazioni: la differenza fondamentale, soprattutto quando si parla di prodotti per uso professionale, è data da certificazioni come Ecolabel UE, che attesta che il prodotto rispetta rigorosi criteri ambientali in tutto il suo ciclo di vita, e l’Ecocert, che certifica che un prodotto è stato formulato e fabbricato con un’alta percentuale di ingredienti naturali e attraverso processi produttivi a basso impatto ambientale. Esistono anche certificazioni molto specifiche, come la RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil), che certifica che l’olio di palma o i suoi derivati siano prodotti in modo sostenibile.
Poiché non contengono sostanze irritanti o dannose per l’ambiente, i detersivi ecologici possono essere usati con una certa tranquillità anche dai non professionisti: l’aggressività di un eventuale pH molto alto, per esempio, viene spesso bilanciata con acidi o alcali più blandi, cosa che in generale rende questi prodotti molto meno pericolosi. Il fatto che siano privi di solventi petroliferi, inoltre, riduce notevolmente l’emissione di vapori nocivi.