Quando usare la cera sul pavimento in cotto e quando non farlo

Pavimento in cotto: cera o non cera?

Pavimento in cotto: cera o non cera?

Caldo, naturale, accogliente: un pavimento in cotto può impreziosire l’eleganza di uno spazio contemporaneo o esaltare l’aspetto rustico di un casale in campagna. Che sia anticato, satinato o lucido, l’aspetto morbido dei pavimenti in cotto può essere mantenuto come nuovo anche per molto tempo, purché venga trattato nel giusto modo.

Per chi si approccia per la prima volta a un pavimento in cotto, una delle questioni da risolvere è quella della cera: è sempre necessario passarla? Ogni quanto tempo va ripetuto il trattamento? E soprattutto: ci sono dei casi in cui è meglio evitare di passare la cera sul cotto?

Cera per pavimenti in cotto: a che serve e quando passarla

La cera per pavimenti ha molteplici funzioni, ma la più importante è certamente quella di proteggere i rivestimenti delicati come cotto, legno e pietre naturali da macchie e usura. Il passaggio della cera, infatti, crea una sorta di pellicola idrorepellente che permette a polveri e liquidi di non fare presa sulla superficie naturalmente porosa della terracotta e di scivolare via.

Per lo stesso motivo, il passaggio della cera semplifica anche le operazioni di pulizia quotidiana del pavimento: rendendo più liscia e scorrevole la superficie, agevola sia le operazioni di rimozione della polvere sia il lavaggio del cotto.

La cera è il trattamento antimacchia per eccellenza, quando si tratta di pavimenti in cotto, ma le cere non sono tutte uguali: esistono formulazioni leggere da passare a cadenza annuale, trattamenti intensivi dedicati alla manutenzione straordinaria o alle pulizie dopo la posa del pavimento, cere speciali per cotti antichi e prodotti completamente naturali.

Quando passare la cera, dunque? La risposta dipende da diversi fattori: dal tipo di cotto, dalla finitura, dal tipo di trattamento anti-macchia eseguito dopo la posa, dalle condizioni del pavimento e anche dalle caratteristiche delle stanze. Ci sono casi, poi, in cui la cera non va passata proprio.

Quando evitare la cera sul cotto?

La cera è un trattamento quasi d’obbligo per un cotto protetto, splendente e facile da pulire, eppure in alcuni casi è assolutamente sconsigliata.

Innanzitutto, la cera non va passata sulle pavimentazioni esterne: limitando fortemente la traspirabilità della terracotta, il trattamento a base di cera potrebbe alla lunga causare sfaldamenti e spaccature nel cotto.

C’è poi un problema di sicurezza: per i rivestimenti esterni si usa quasi sempre un cotto molto poroso proprio per evitare che il pavimento diventi pericolosamente scivoloso in caso di pioggia o umidità. Il trattamento con la cera, va da sé, ha esattamente lo scopo opposto.

Un altro caso in cui è sconsigliato passare la cera è quando si ha a che fare con i pavimenti di stanze molto umide. A contatto con l’umidità la cera cambia aspetto e si rovina velocemente, con risultati che possono diventare controproducenti.

Riscaldamento a pavimento: si può passare la cera sul cotto?

Un discorso a parte va fatto per i pavimenti in cotto che nascondono un impianto di riscaldamento radiante. In molti giustamente si chiedono come pulire questo tipo di pavimento: il timore è che il calore potrebbe contribuire a sprigionare eventuali esalazioni nocive derivanti dai prodotti usati per la pulizia del pavimento.

In realtà, la presenza del riscaldamento a pavimento non ci impedisce di trattare il nostro cotto con la cera. L’importante è scegliere prodotti a base di cere e oli naturali, che non contengano sostanze chimiche potenzialmente dannose, come Delta-Uno, combinazione antimacchia completamente naturale e prodotto con materie prime con certificazione Ecolabel.

Pavimenti in cotto: quale cera scegliere

Dopo l’installazione, il pavimento in cotto deve essere ripulito dai residui di cantiere, lavato a fondo e trattato con prodotti idro e oleorepellenti che lo proteggano a lungo. Va poi sottoposto alla finitura, che gli dà l’aspetto desiderato e rinforza l’azione protettiva del trattamento impregnante.

In fase di finitura si può scegliere una soluzione pratica e soddisfacente come Sintesi 3/P, una miscela di cere pregiate autolivellante disponibile in versione satinata o lucida, oppure, nella fase di trattamento, un prodotto come Ninfea, una crema a base di cera d’api e propoli che conferisce al cotto un aspetto morbido e anticato.

Per la manutenzione straordinaria, quella da fare ogni 8-12 mesi, si può usare Cottolux, una combinazione di cere speciali semplice da applicare e che non emette sostanze nocive né durante l’applicazione né dopo.

Per la pulizia ordinaria del cotto, invece, la scelta ideale non può che ricadere su prodotti delicati e naturali, come Mistrall e Oil & Clean, un detergente protettivo antistatico a base di tensioattivi naturali e oli di origine vegetale.

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LA CHIMICA È VITA. TUTTO QUELLO CHE CI CIRCONDA È FATTO DI CHIMICA.

Tutto quello che ci circonda è retto dalle leggi della chimica. Basti pensare all’elemento che più interpreta la vita: l’acqua! Quella semplice formula chimica: H2O, due atomi di idrogeno e uno di ossigeno legati da dinamiche chimiche che generano vita! Un elemento semplice e complesso allo stesso modo

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