Klinker o cotto: le differenze e come pulirli

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Klinker o cotto: le differenze e come pulirli

Klinker o cotto? Negli ultimi anni questi due materiali sono stati spesso accostati, ma pochi ne conoscono davvero la differenza. Sfruttati sia per gli interni che per gli esterni, il klinker e il cotto sono la scelta perfetta per chi è in cerca di un’ottima resa estetica unita a caratteristiche fisiche eccezionali, come resistenza e robustezza. In entrambi casi è fondamentale non solo conoscere bene le peculiarità del materiale, ma anche i prodotti migliori per pulirlo senza rovinarlo.

Cos’è il klinker

Il klinker è un materiale che viene realizzato miscelando acqua e argille pregiate. Si ottiene così un impasto che viene poi depositato in silos e sagomato all’interno di impianti di rifilatura dal quale fuoriescono delle piastrelle oppure dei mattoni con uno spessore che va dai 9 sino ai 25 millimetri. I pezzi prodotti in seguito vengono posizionati in un essiccatoio che consente di eliminare l’umidità e vengono cotti in forni appositi ad altissima temperatura.

Il risultato è un materiale super resistente, impermeabile all’acqua e alla penetrazione di grassi e oli. La sua durezza lo rende molto robusto rispetto agli urti, ai graffi e alle abrasioni. Resiste all’azione degli agenti atmosferici ed è un ottimo materiale da costruzione sia per gli interni che per gli esterni. Per questo viene usato per realizzare pavimentazioni di diverso genere, bordi e fondali di piscine, ma anche per rivestire facciate di abitazioni. Le forme e i colori, ovviamente, sono tantissime.

Cos’è il cotto

Il cotto si produce miscelando delle argille selezionate con acqua purissima. La procedura è piuttosto lunga e parte dalla selezione accurata delle argille per arrivare alla lavorazione manuale. I mattoni infatti vengono battuti a mano. Terminata questa fase tutto l’impasto viene posizionato in stampi per l’essicazione naturale. Infine il cotto viene messo nei forni a legna dove avviene la cottura lenta. Servono infatti ben cinque giorni per arrivare alla temperatura necessaria e in seguito farla diminuire gradualmente.

In questo modo il cotto avrà una resa estetica eccezionale. Parliamo di un materiale compatto e duro, antiscivolo, perfettamente carrabile e dunque ottimo per realizzare viali d’accesso, soglie e rivestimenti di piscine, ma anche portici, giardini e terrazzi. Come per il klinker si possono trovare diverse forme e colori, inoltre il cotto, essendo un materiale ad alta conducibilità, è particolarmente indicato in caso di riscaldamento a pavimento. Mentre nella versione smaltata è indicato per bagni e cucine con una vastissima gamma di applicazioni.

Come pulire il klinker e il cotto

Materiali così resistenti e belli hanno però bisogno della giusta cura. Il consiglio è quello di scegliere prodotti ad hoc che rispettino sia le superfici che l’ambiente. Mistrall, ad esempio, è un detergente igienizzante neutro brillantante idoneo per tutte le superfici lavabili. Un prodotto ideale per la manutenzione e la pulizia delle superfici, formulato con materie prime d’origine vegetale. Permette di rimuovere lo sporco, sgrassa e igienizza senza lasciare aloni e prevenendo la formazione di batteri, germi patogeni e muffe.

Questa soluzione di New Chemical Prevention contiene materie prime di origine vegetale e tensioattivi certificati ECOCERT e RSPO, inoltre è possibile scegliere fra la profumazione “Menta-Pino” e “Limone”. Questo detergente a bassa schiuma non richiede alcun risciacquo e si può usare a varie concentrazioni in base alle necessità. Rilascia nell’ambiente una sensazione di pulito e freschezza, in più non rilascia residui.

Per la manutenzione straordinaria, quella da fare ogni 8-12 mesi, si può usare per i pavimenti interni Cottolux, una combinazione di speciali cere, mentre per le pavimentazioni esterne Neocot, una cera protettiva di finitura. Sono semplici da applicare e non emettono sostanze nocive né durante l’applicazione né dopo.

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